Qualche notizia sull’Abruzzo (fonte Wikipedia).
Secondo l’Huffington Post statunitense, l’Abruzzo è la quinta tra le 12 migliori regioni al mondo in cui andare a vivere o ritirarsi in pensione.[11]
L’Abruzzo vanta il titolo di “Regione verde d’Europa“,[12] grazie alla presenza dei suoi tre parchi nazionali (il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Majella e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), al Parco regionale naturale del Sirente – Velino, all’Area marina protetta Torre del Cerrano e alle trentotto aree protette che rappresentano il 36,3% della sua superficie totale, la più alta in Europa.[13] All’interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle dolci e fertili colline dell’entroterra e lungo i 130 km di costa, è custodito oltre il 75% delle specie animali e vegetali del continente europeo;[14] sul versante settentrionale del Gran Sasso si trova il ghiacciaio Calderone.
Economicamente, l’Abruzzo è la regione più ricca dell’Italia meridionale, in quanto il suo PIL pro capite è il più elevato di tutte le regioni dell’Italia meridionale e insulare; inoltre, dopo il Trentino-Alto Adige, è la regione in Italia con la più alta percentuale di investimenti fissi lordi sul PIL.[15]
Secondo l’ISTAT l’Abruzzo è una delle regioni italiane con più basso tasso di mortalità per tumori, con minori emissioni di gas serra per abitante, con maggiori consumi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e con minore diseguaglianza nella distribuzione dei redditi.[16] Inoltre, è tra le regioni italiane con il più alto numero di località, ben 23, presenti nel prestigioso club “I borghi più belli d’Italia“, che pongono così la regione al secondo posto in Italia.[17]
Quando il giornalista e diplomatico Primo Levi (da non confondere con l’omonimo Primo Levi, scrittore sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz), visitò la regione, colpito dalla sua bellezza e dall’animo dei suoi abitanti definì l’Abruzzo “forte e gentile”. Quella citazione è da quel momento il motto della regione e dei suoi cittadini.[18]
Coste
Tratto di costa presso Pineto, vista da Silvi paese
I circa 131 km di costa mostrano lungo il loro percorso un carattere estremamente vario. Il litorale nella zona di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, di Pescara (passando per Tortoreto, Alba Adriatica, Giulianova, Roseto degli Abruzzi e Pineto) e del nord della zona di Chieti corrispondente alla città di Francavilla al Mare, possiede larghe spiagge sabbiose o con ciottoli, che attirano numerosi turisti che possono contare su una struttura alberghiera di alta qualità. A sud il paesaggio cambia del tutto: da Ortona a Casalbordino, Vasto e San Salvo la costa è piuttosto selvaggia, connotata dalla presenza del trabocchi, singolari macchine da pesca su palafitta, qui le cale e le spiagge sono circondate da una fitta macchia mediterranea (Costa dei Trabocchi).
Ambiente naturale
Oggi l’Abruzzo può vantare la presenza di tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e riserve statali. In totale il 36,3% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale. Il territorio garantisce la sopravvivenza del 75% di tutte le specie animali europee ed è patria di alcune specie rare come l’aquila reale, il lupo abruzzese il camoscio d’Abruzzo e l’orso marsicano.[23] In proposito si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo, specialmente se si considera che questo complesso sistema di aree protette si ricollega a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini.
Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi nazionali e uno regionale:
- Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
- Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
- Parco nazionale della Majella
- Parco Regionale Sirente Velino
La struttura delle aree protette comprende in Abruzzo, oltre i 3 Parchi nazionali e quello regionale, 38 tra Riserve statali, Riserve regionali, Oasi WWF, Parchi territoriali attrezzati, Biotopi di interesse scientifico, che al di là delle dimensioni territoriali a volte ridotte, presentano aspetti di notevole interesse scientifico e naturalistico e completano il sistema delle aree protette della regione verde d’Europa. Le riserve tutelano complessivamente l’1% del territorio regionale e sono gestite da Comuni che nella maggior parte dei casi si avvalgono di comitati allargati ad altri enti e associazioni in grado di avviare progetti di rilevazione e studio delle specie floristiche e faunistiche. Alcune Riserve regionali si sono dotate di organi di gestione che prevedono oltre al rispetto delle norme di tutela, strumenti di pianificazione e programmi di valorizzazione dell’area protetta. Il sistema costituisce uno strumento di pianificazione ambientale, un laboratorio permanente di ricerca scientifica in cui sono stati realizzati recentemente alcuni dei più importanti progetti faunistici dell’Appennino, con il ripristino dell’ecosistema e il reintegro di specie da tempo scomparse.
Aree Marine protette
Torre del Cerrano
Istituita nel 2010, l’Area marina protetta Torre del Cerrano è l’unica area marina protetta della regione; essa si estende per circa 37 km quadrati e tutela un tratto di mare unico in Abruzzo, perché è uno dei pochi rimasti dove si può trovare un ambiente dunale pressoché intatto e nel contempo si possono ammirare i resti sommersi di estremo interesse archeologico e naturalistico dell’antico porto di Atri che si trovano a pochi km dalla costa. Di recente, la giunta regionale ha proposto l’idea di istituire un’area protetta lungo la costa di Vasto e Ortona.
Flora
Ginepro montano
Come in tutte le regioni mediterranee anche in Abruzzo la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di differenti ecosistemi mediterranei; nella costa e nelle zone limitrofe è notevole la presenza di querce, roverelle, carpini orientali. Da segnalare talvolta la presenza localizzata di piante classiche della macchia mediterranea come il mirto, l’erica e il lentisco; nella fascia collinare crescono anche specie come la quercia roverella, il rovere, l’olivo, il pino, il salice, il leccio, il pioppo, l’ontano, il corbezzolo, la ginestra, la robinia, il rosmarino, il biancospino, la liquirizia e il mandorlo. Tra i 600 e i 1.000 metri di quota si estende la vegetazione submontana, caratterizzata principalmente da boschi misti di cerro, roverella, tiglio, acero e carpino; tra gli arbusti molto diffusi la Rosa canina e il Ginepro rosso.
A quote più alte, tra i 1000 e i 1900 metri d’altezza, è diffuso moltissimo il faggio, mentre sulle aree appenniniche di alta quota superiori ai 2000 metri, troviamo la presenza di specie come l’orchidea alpina, il ginepro montano, l’abete bianco, il mirtillo nero e infine una specie forse unica nel suo genere come la stella alpina d’Abruzzo.[24][25]
Fauna
La fauna abruzzese è molto vasta; l’animale simbolo della regione è senz’altro il camoscio d’Abruzzo, che ha avuto un notevole ripopolamento dopo aver rischiato l’estinzione; anche l’orso bruno marsicano è un animale tipico della regione, assieme a lupo appenninico, cervo, lince, capriolo, arvicola delle nevi, volpe, istrice, gatto selvatico, cinghiale, tasso, vipera e lontra. Tra gli anfibi sono da ricordare: l’Ululone appenninico; il Geotritone italiano; la Salamandra pezzata; la Rana; il Rospo; il Tritone; la Raganella italiana; inoltre anche la razza canina pastore maremmano-abruzzese è originaria della regione. Per gli uccelli da citare sicuramente l’aquila reale, nibbio, falco pellegrino, lanario, grifone, gufo, allocco, picchio, fringuello e tantissime altre specie.
Storia
Anfiteatro romano di Alba Fucens
Età antica
Popoli preromani
Nell’età del Neolitico l’uomo ha fatto la prima comparsa nell’Abruzzo, come testimoniano alcune necropoli del X secolo a.C., di Fossa (AQ) e Comino (CH). Successivamente l’Abruzzo fu popolato dalle colonie degli Italici Oschi, provenienti dalla Sardegna e dall’Umbria.
Gli italici Sanniti e l’epoca romana
Anfiteatro di Amiternum (L’Aquila)
Teramo, Torre del Duomo e Teatro romano in notturna
Tra i Popoli dell’Italia antica, abitanti in territorio abruzzese, ricordiamo gli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini che furono tutti sottomessi dai Romani. Agli inizi del I secolo a.C. tali popoli, sentendosi discriminati, reclamarono parità di diritti con i loro dominatori, attraverso la concessione della cittadinanza. La coalizione che si formò (Lega italica), comprendente anche popoli stanziati al di fuori dall’attuale Abruzzo, scelse come sua prima capitale nel 91 a.C.la città di Corfinium (l’odierna Corfinio) dove venne coniata una moneta d’argento dello stesso valore del denario romano recante la scritta “Italia“. Questa fu la prima occasione storica in cui il termine Italia venne utilizzato con finalità politiche. Dopo due anni di guerra, la Lega italica pur sconfitta militarmente riuscì nell’89 a.C. ad ottenere il diritto alla cittadinanza da loro reclamato.
Tra le città più floride, che divennero dei municipia in età romana, si ricordano Amiternum (L’Aquila), Teate (Chieti), che dopo la guerra sociale fino alle guerre del periodo tardo-repubblicano ed imperiale il centro era noto come Teate Marrucinorum[26], successivamente Anxanum (Lanciano), che secondo una leggenda fu fondata nel 1181 a.C., Histonium (Vasto), Sulmona, Aprutium Interamina (Teramo), Corfinium, Pinnae (Penne), Alba Fucens (Avezzano), Juvanum (Montenerodomo) e Marruvium (San Benedetto dei Marsi).
Monumenti e luoghi d’interesse
Veduta di Scanno, uno dei “Borghi più belli d’Italia”
L’Abruzzo possiede una numerosa presenza di luoghi storici e artistici, vantando centri medievali e rinascimentali perfettamente conservati, soprattutto i borghi. Infatti la regione è tra le prime nella lista dei “Borghi più belli d’Italia“, con la cifra di ben 23 borghi fregiati della bandiera. Ciò è dovuto specialmente all’isolamento di alcune aree di montagna, come la piana di Campo Imperatore o la Conca Peligna, che hanno permesso la conservazione totale sia dei nuclei storici, che delle tradizioni popolari, come Scanno, Santo Stefano di Sessanio, Navelli, Pacentro e Anversa degli Abruzzi. Numerosissime le testimonianze delle varie epoche storiche, rintracciabili in gran quantità nelle chiese e nei castelli. Nel 1902 la lista dei Monumenti nazionali italiani colloca l’Abruzzo ai primi posti, con tra le strutture più antiche la Chiesa di Santa Maria a Vico (Teramo) e il sito archeologico di Peltuinum (L’Aquila). Fra le strutture religiose figurano le Cattedrali e le Basiliche, ma soprattutto gli Eremi e i monasteri, come l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone e l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Dal 1996 inoltre è stata avanzata la richiesta per il riconoscimento dall’UNESCO di Patrimonio culturale dell’Umanità il Complesso monastico di Bominaco (XII secolo).
Il castello di Rocca Calascio, costruito dai Normanni nell’XI secolo
Oltre all’Aquila, Chieti e Teramo, che vantano centri storici ricchi di antiche chiese, pregevoli palazzi civici, musei e siti archeologici, tra le città d’arte abruzzesi si annoverano Sulmona, che diede i natali ad Ovidio, Tagliacozzo, Atri, che contende alle città di Adria e di Jader, l’odierna Zara, l’etimologia del nome Mare Adriatico, Giulianova, chiamata un tempo la Posillipo degli Abruzzi, vero esperimento di città ideale del Rinascimento, Campli, Civitella del Tronto, con la sua poderosa fortezza borbonica, l’ultima ad arrendersi all’unificazione nazionale, Scanno, Lanciano, Ortona, Guardiagrele, Vasto (anticamente chiamata l’Atene degli Abruzzi) e Penne.
Tra i borghi più caratteristici, invece, vi sono Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castelli (nota per la produzione artigianale di ceramiche), Goriano Sicoli, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Pescocostanzo, Rivisondoli, Pescasseroli (che ha dato i natali a Benedetto Croce), Capestrano, Loreto Aprutino, Bisenti, Città Sant’Angelo, Pietracamela e tanti altri. Castel di Sangro terra nativa di Teofilo Patini uno dei più grandi artisti del verismo pittorico. A Castel di Sangro è istituita la Pinacoteca Patiniana, sita nel Palazzo de’ Petra, dove sono raccolte molte opere dell’artista.[31]
Fra i castelli di maggior interesse figurano la Fortezza di Civitella del Tronto (XVII secolo), il Castello Aragonese di Ortona (XV secolo), il Castello di Roccascalegna (XI secolo) e il Forte spagnolo dell’Aquila (XVI secolo).
Città d’arte
L’elenco propone le città e i borghi migliori d’Abruzzo e delle provincie de L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, inclusi anche borghi fortificati e non. Assieme a queste quattro città, i centri più rappresentativi, assieme ai borghi, sono Sulmona, Vasto, Lanciano, Ortona, Giulianova, Atri, Città Sant’Angelo, Tagliacozzo e Loreto Aprutino. I borghi: Scanno, Civitella del Tronto, Pacentro, Pescocostanzo, Penne, Guardiagrele, Cocullo, Santo Stefano di Sessanio, Pietracamela e Navelli
Centri maggiori
L’elenco propone sia le città maggiori della regione che i borghi, che hanno comunque valore artistico ed interesse turistico.
L’Aquila: interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Chieti: la Cattedrale di San Giustino
Teramo la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo
Ingresso al Castello di Avezzano
Vasto: il corso De Parma e la Cattedrale di San Giuseppe
Veduta di Lanciano
Ortona: la Cattedrale di San Tommaso Apostolo
Giulianova: il Duomo di San Flaviano
Francavilla al Mare: Palazzo Sirena
Tagliacozzo: Piazza Obelisco
Guardiagrele: il Duomo di Santa Maria Maggiore
Atessa: organo della Cattedrale di San Leucio
Casoli: il Castello Ducale e la chiesa di Santa Maria Maggiore
Civitella del Tronto: la Fortezza borbonica, Porta Hohensalzburg
Penne: la Cattedrale di San Massimo e Santa Maria degli Angeli
- L’Aquila: fondata nel 1254, secondo la leggenda riportata da Buccio di Ranallo (mentre secondo le fonti storiche nel 1230 circa da Federico II di Svevia[32]), fu costruita con la ripartizione in quattro Rioni principali (San Giorgio, Santa Maria, San Pietro e San Giovanni d’Amiterno), in un’area diversa dalla romana Amiternum. Fu città santa nel 1288 con la costruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio (ritenuta il simbolo romanico chiesastico d’Abruzzo[33]) per volere di Pietro da Morrone (Celestino V), e nel 1444 vi fu costruita la Basilica di San Bernardino, in onore del santo senese. La città fino alla dominazione spagnola, poi borbonica del XVI secolo, rimase sempre fedele al casato d’Angiò, e per questo entrò nella guerra dell’Aquila del 1423, assediata da Braccio da Montone, che dapprima distrusse i castelli fondatori della città, e successivamente bloccò la città dentro le mura. Nel ‘500 fu amministrata da Margherita d’Austria che favorì lo sviluppo culturale delle arti, e successivamente dagli spagnoli, che costruirono la Fortezza. Nel 1703 fu colpita da un grave terremoto, che cambiò profondamente l’aspetto urbano, nonché i colori dello stemma cittadino, le cui cromature rosse e bianche furono portate al nero e al verde dagli aquilani, come simbolo di tragedia e speranza.
La città ancora oggi è ben conservata nel tessuto medievale, con il centro storico diviso dalle mura medievali con le relative porte di accesso, arricchito da monumenti simbolici quali il Forte spagnolo alle porte della città, il Corso Vittorio Emanuele, le basiliche di Collemaggio e San Bernardino, la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, la chiesa di Santa Giusta, la Fontana Luminosa e la Fontana delle 99 cannelle. Numerosi sono i palazzi storici, costruiti specialmente dopo il terremoto dell’Aquila del 1703, come il Palazzo Margherita, il Palazzo Ardinghelli e il Palazzo Cappelli.
- Pescara: la città ha origini romane, conosciuta come Ostia Aterni, anche se fu rifondata nel XVI secolo da Carlo V attorno al fortino del Pescara a pianta ottagonale da lui voluto, come principale fortezza ottagonale[34] di confine tra i due Abruzzi, presso la Pescara. Nel XIX secolo si contavano tre nuclei abitativi: il rione di Portanuova (Pescara Vecchia), dove nel 1863 nacque Gabriele D’Annunzio, con i resti della fortezza (il bagno penale borbonico), il comune di Castellammare Adriatico (l’attuale corso Umberto) presso il Porto Canale, e il villaggio di pescatori di Borgata Marina. Nel 1927 con il regio decreto di Mussolini fu costituita la provincia di Pescara, e i due comuni rivali uniti in un solo centro. A causa del bombardamento del 1943, gran parte del vecchio centro pescarese fu distrutto, e l’architetto Luigi Piccinato si occupò della ricostruzione moderna della città, specialmente della vecchia Castellammare, creando lo slargo di Piazza Salotto. La città oggi è la più grande della regione, e detiene il primato dell’economia abruzzese, per la sua vicinanza al mare. Tra i monumenti principali figurano il quartiere vecchio di Portanuova, con la Casa natale di Gabriele d’Annunzio, il vicino Museo delle Genti d’Abruzzo presso la fortezza, la Cattedrale di San Cetteo, ricostruita nell’era fascista, e il teatro Michetti.
Invece nel corso Umberto resistono buona parte dei palazzi signorili in stile liberty, e la chiesa del Sacro Cuore, nonché la Piazza Salotto e il monumentale Lungomare Matteotti con la fontana “Nave di Cascella”. Nel 2009 è stato inaugurato presso il lungomare il Ponte del Mare, come simbolo del nuovo aspetto moderno della città. - Chieti: città di antiche origini, fu capitale dei Marrucini (Teate Marrucinorum[26]), e nell’età imperiale diede i natali a Asinio Pollione, mecenate dei poeti durante il principato di Augusto. Nel Medioevo con le riforme di Federico II divenne capitale dell’Abruzzo Citeriore, benché già fosse una città potente per la presenza dell’antica Diocesi Teatina, avente sede nella Cattedrale di San Giustino; una delle più antiche d’Abruzzo, avente feudi con estensione fino ai confini della Majella. La città ebbe una notevole ripresa economica e culturale nel XVI secolo con l’installazione della famiglia Valignani, che nel XIX secolo finanziò la costruzione del teatro Marrucino, il secondo teatro d’opera in Abruzzo dopo L’Aquila.
La città oggi conserva alla perfezione il centro storico voluto dai Valignani nel XVII secolo, ricco di palazzi settecenteschi e rinascimentali, con pochi elementi del passato, quali la Cattedrale di San Giustino, di stampo neogotico, e le chiese barocche di San Francesco al Corso, San Domenico degli Scolpi e Sant’Agostino. Si conservano ancora vestigia romane, come l’anfiteatro della Civitella, i tempietti Giulio-Claudi e le terme romane. Molti rinvenimenti archeologici inoltre sono conservati nella Villa Frigerij presso la villa comunale, ossia il Museo Archeologico d’Abruzzo, la cui opera prima è il Guerriero di Capestrano. - Teramo: città capitale dei Pretuzi, dopo la caduta dell’impero romano mantenne il prestigio sulla valle del Tordino, diventando nel XIII secolo capitale dell’Abruzzo Ulteriore Primo. Fu una delle poche città a godere del prestigio di centro semi-autonomo durante l’epoca angioina, entrando in contrasto con il Ducato di Atri per il possesso del territorio. Nel XVIII secolo riebbe uno sviluppo culturale grazie alle ricerche di personalità come Melchiorre Delfico, al quale è intitolata la Biblioteca comunale. La città oggi si presenta organizzata in maniera un po’ disomogenea per alcuni abbattimenti operati negli anni ’60 dalla giunta Carino Gambacorta, conservando tuttavia l’antico centro che si snoda lungo i due corsi di San Giorgio-De Michetti, attraversando i due importanti monumenti romani dell’anfiteatro e del teatro presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, considerata il simbolo gotico della città. Altre opere importanti sono le chiese di San Domenico, Sant’Antonio e il Santuario della Madonna delle Grazie. Presso Largo Sant’Anna si trova l’antica Cattedrale di Santa Maria in Aprutiensis, oggi chiesa di Sant’Anna dei Pompetti, risalente al IX secolo, dove è stata trovata un’antica domus con il mosaico del Leone.
- Avezzano: avente origini romane, era una delle città principali della Marsica assieme a Marruvium, la capitale. Ebbe notevole sviluppo durante il Medioevo, diventando capoluogo della contea di Albe. Ebbe possibilità di una notevole espansione urbana dopo il disastroso terremoto della Marsica del 1915[35], anche se numerosi monumenti del centro originario andarono perduti. Nel nucleo urbano moderno persistono alcuni monumenti principali come il restaurato castello Orsini-Colonna, la villa Torlonia, la cattedrale dei Marsi (ricostruita ex-novo dopo il terremoto) e la chiesa di San Giovanni Decollato. Sul monte Salviano si trova il santuario della Madonna di Pietraquaria.
- Vasto: importante città di commercio marittimo durante l’epoca romana, nota come Histonium, dopo la caduta dell’impero divenne un covo di pirati, e successivamente nell’VIII secolo distrutta e ricostruita dai Longobardi come Guasto Gisone. Accanto fu eretta una seconda città: Guasto d’Aimone, che nel XIII secolo si andò ad unire al vecchio centro formando un unico agglomerato. Nel XV secolo fu amministrata da Jacopo Caldora che vi costruì il Castello Caldoresco, mentre nel secolo successivo dalla potente famiglia D’Avalos. Nel XIX secolo Vasto visse un florido sviluppo culturale, che la portò ad essere soprannominata Atene degli Abruzzi, e tra i vari artisti partorì il pittore Gabriele Rossetti, padre del più famoso Dante Gabriel Rossetti. Benché danneggiata dalla frana catastrofica del 1956, la città conserva ancora il centro storico. La piazza ellissoidale Rossetti è eretta sopra le rovine dell’anfiteatro romano, dove si conservano ancora resti delle mura, visibili nella Torre di Bassano. Presso il Castello si trovano le chiese del Carmine e di Santa Maria Maggiore, nonché il Duomo di San Giuseppe. Il Palazzo d’Avalos è uno dei simboli della città, contenente un complesso di Musei civici dedicati all’archeologia locale e alla cultura vastese. Ambita dai turisti è la passeggiata del belvedere Amblingh, dove si conservano tracce della fortificazione medievale, e del vecchio quartiere di San Pietro, distrutto dalla frana del ’56, dove si conserva la facciata gotica della chiesa madre.
- Lanciano: la città, secondo la leggenda fu costruita nel 1192 a.C. da un compagno di Enea, e divenne immediatamente la capitale dei Frentani. Dopo la conquista romana e la successiva caduta dell’impero, nel VIII secolo divenne famosa in ambito ecclesiastico per il Miracolo eucaristico di Lanciano, benché fosse sempre stata un’importante stazione commerciale per i pastori transumanti e i contadini della valle del Sangro, che partecipavano alle fiere del bestiame, le cosiddette Nundinae. Benché sottomessa al contado di Manoppello, poi agli Angioini e agli Aragonesi, la città mantenne sempre il controllo sul suo territorio della Frentania, ostentando potere e ricchezza mediante le costruzioni secondo il gusto degli stili, in base alle varie epoche, come il gotico “lancianese” per le chiese, e successivamente il barocco napoletano per la Cattedrale della Madonna del Ponte. nel 1426 entrò in guerra con la città nemica Ortona per il possesso del porto di San Vito Chietino, e la pace fu sancita dall’intervento di San Giovanni da Capestrano; poiché la faida era diventato un vero e proprio scontro di massa, a causa della colonna infame impastata dai lancianesi con mattoni e nasi e orecchie di prigionieri ortonesi.
La città oggi possiede uno dei centri storici più vasti dell’Abruzzo, suddiviso in quattro rioni medievali: Lancianovecchia, Sacca, Civitanova e Borgo. Il primo comprende la piazza della Cattedrale e la via dei Frentani (l’antico corso della città romana), con le chiese di Sant’Agostino e San Biagio, e vari palazzi medievali. Il secondo è fuso al Civitanova, il secondo quartiere più esteso della città, con le chiese di San Nicola e Santa Maria Maggiore (quest’ultima uno degli esempi più rilevanti del gotico borgognone abruzzese). Il quartiere Civitanova presenta ancora elementi di fortificazioni presso le Torri Montanare, poste accanto al Palazzo arcivescovile, sede del Museo diocesano, contenente molte opere d’Arte Sacra dalle chiese lancianesi. L’ultimo quartiere del Borgo contiene la romanica chiesa di Santa Lucia, e alla confluenza con la piazza Plebiscito il Santuario del Miracolo Eucaristico e la chiesa del Purgatorio. - Ortona: antica città frentana, florida per lo sviluppo commerciale, dopo la caduta imperiale, Ortona fu ricostruita ex novo dai Longobardi, e poi dai Normanni, trascorrendo periodi alterni di florida economia e altri di incursioni e distruzioni. Nel 1258 la città ospitò in maniera permanente nella Cattedrale le reliquie di San Tommaso Apostolo, diventando un punto di riferimento nel campo religioso. Dopo battaglie varie con la città rivale di Lanciano, Ortona passò in mano a Jacopo Caldora che ricostruì la cinta muraria. Divenuta poi città molto cara a Margherita d’Austria, vide la costruzione del palazzo Farnese (XVII secolo). Durante L’Ottocento fu rappresentata culturalmente da Francesco Paolo Tosti e Gabriele D’Annunzio. Durante la Seconda guerra mondiale Ortona diventò capo marittimo della linea Gustav, con estremo opposto a Cassino, e tra il 21-28 dicembre del 1943, con la “battaglia di Ortona” visse uno dei periodi più tristi e tragici della sua storia, con la distruzione di gran parte del centro cittadino per la guerriglia urbana tra tedeschi e canadesi.
Nonostante i gravi bombardamenti, la città conserva ancora il suo aspetto antico, rintracciabile nell’antico rione medievale di Terravecchia, con il palazzo Corvo (la casa natale del Tosti), il Castello Aragonese e la Cattedrale di San Tommaso Apostolo. Presso il rione di Terranova, ossia il corso Vittorio Emanuele invece si trova il cinquecentesco Palazzo Farnese, sede della Pinacoteca Cascella, e presso il belvedere F.P. Tosti, nell’ex convento di Santa Maria di Costantinopoli il Museo della battaglia di Ortona. - Giulianova: la città era nota già durante l’epoca romana, e successivamente nell’epoca medievale come Castrum Novum Piceni (o Castrum Sancti Flaviani). Nel V secolo infatti le reliquie di Flaviano di Costantinopoli erano state trasferita nella città, presso il Duomo di San Flaviano, santo molto venerato nell’Abruzzo Ultra, particolarmente nel ducato di Atri. Nel 1471 il duca Giulio Antonio Acquaviva decise di ricostruire quasi ex novo la vecchia città, facendone un esempio di “città ideale” entro una fortezza di otto torri. Il progetto ebbe buon esito, benché oggi l’assetto urbano sia un po’ stravolto. Comunque alcune delle storiche torri resistono nel tessuto del centro storico, come le torri Santa Maria, Porta Napoli e La Rocca. Il centro è rappresentato dal cupolone del Duomo, e da vari palazzi signorili, come il Palazzo Ducale degli Acquaviva e il Palazzo Cerulli. Fuori il centro si staglia il Santuario della Madonna dello Splendore, molto frequentato da pellegrini. Numerose sono le villette Liberty disseminate per la città e interessanti esempi di architettura novecentesca sono il Kursaal e il Lungomare Monumentale, nella parte bassa.
- Sulmona: città capitale dei Peligni, dette i natali al poeta Ovidio nel I secolo a.C.. Anche dopo l’impero romano, la città continuò a godere di grande prestigio, poiché posta presso il valico di Pacentro presso la Majella, pur troneggiando al centro della conca peligna. Nel XIV secolo si sviluppò il cosiddetto “gotico sulmonese” in ambito artistico, con la costruzione di numerosi palazzi e chiese medievali, tra le quali la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso della Santissima Annunziata, con il palazzo annesso, la chiesa di Santa Maria della Tomba e quella di San Francesco della Scarpa. In piazza Maggiore (oggi Garibaldi) fu costruito nel XIII secolo l’acquedotto svevo da Federico II di Svevia sui resti del precedente romano. Sulmona fino al 1706 era arrivata a un tale sviluppo culturale ed economico da essere considerata la Siena degli Abruzzi, quando un terremoto violento della Majella la danneggiò in gran parte. Per la ricostruzione degli edifici fu sperimentato il barocco napoletano, benché il gotico sulmonese continuasse a prevalere. Dopo tale evento, Sulmona iniziò ad essere conosciuta per il suo tradizionale confetto. Nel 1783 fu inaugurata la prima fabbrica di confetti da Mario Pelino, oggi sede del Museo del Confetto, e tale attività ancora oggi è una delle fonti dello sviluppo economico locale.
Il centro storico si snoda attraverso il corso Ovidio, partendo dalla Cattedrale fuori le mura, passando per la piazzetta del Complesso Monumentale dell’Annunziata (considerato il simbolo della città), fino alla piazza Garibaldi con l’acquedotto, e proseguendo fino alla porta Napoli, dove si trova la chiesa della Tomba. Fuori dalla città sono da vedere la Badia Morronese, fondata da Pietro da Morrone, l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, e il tempio romano di Ercole Curino. - Atri: la città ha antiche origini romane, e dette i natali all’imperatore Adriano. Fino alla fine dell’impero romano la città aveva anche contatti commerciali presso il mare, come dimostra il porto romano, di cui oggi resta la cinquecentesca Torre di Cerrano.
Nel Medioevo dal XIV secolo iniziò ad essere amministrata dalla potente famiglia Acquaviva, diventando capitale del ducato omonimo. La città conserva ancora perfettamente il centro storico, simboleggiato dalla mole possente del Cattedrale di Santa Maria Assunta, di matrice gotica, abbellita all’interno da affreschi di Andrea De Litio; mentre altri monumenti sono il Palazzo Ducale Acquaviva, il teatro comunale, e le varie chiese di San Nicola, Sant’Agostino, Santa Reparata e il Complesso monastico di Santa Chiara. Le vestigia delle fortificazioni medievali sono visibili nel bastione dell’imponente Rocca Capo d’Atri
- Francavilla al Mare: la città fu fondata dai Longobardi, e si sviluppò come centro fortificato presso l’area della Civitella, con il convento di Sant’Antonio fuori le mura. Nel 1889 divenne molto famosa in ambito culturale per la presenza di Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, che acquistò il convento, trasformandolo nel “Convento Michetti“, un cenacolo culturale con ospiti Francesco Paolo Tosti, Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio. Nel 1944 ci furono gravi bombardamenti sulla città, il cui centro storico fu quasi raso al suolo, meno il convento Michetti. Benché oggi Francavilla sia un centro famoso per il turismo balneare, presso l’area della Civitella sono da vistare innanzitutto il Convento Michetti, poi il Museo Michetti nell’ex municipio e la chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita sui resti della chiesa di San Franco, contenente lo storico ostensorio medievale di Nicola da Guardiagrele. Nei pressi vi è anche il Museo del Mare, situato nella Torre Ciarrapico.
- Tagliacozzo: importante città della Marsica, considerato uno dei Borghi più belli d’Italia. Viene citato da Dante Alighieri per quanto riguarda la battaglia di Tagliacozzo. Di interesse la Piazza Obelisco, il Convento di San Francesco, il Santuario della Madonna dell’Oriente, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano e il Palazzo Ducale Orsini.
- Celano: seconda città principale della conca del Fucino, divenne un avamposto militare normanno, arricchito di prestigio durante il governo degli Orsini e dei Piccolomini. Il monumenti simbolico è il Castello Piccolomini del 1223[36] sede del Museo d’arte sacra della Marsica, assieme al centro storico e alle chiese di San Francesco, San Giovanni e al convento di Santa Maria in Valleverde. Nei pressi ci sono anche il Museo della Preistoria Paludi e le Gole di Celano.
- Guardiagrele: importante avamposto militare dei Marrucini, fu rifondata dai Longobardi nei villaggi di Guardia -Graeli. Fino al XVI secolo mantenne un importante controllo sui traffici della Majella orientale verso Chieti e pianura, tanto che nel XIII secolo ottenne il permesso di Ladislao di Durazzo di battere moneta. Delle fortificazioni antiche resta il Torrione Longobardo, assieme a varie torri lungo il perimetro del centro storico. Il simbolo è la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, in gotico abruzzese realizzato in pietra della Majella, chiesa seguita da altri templi cattolici come le chiese di San Nicola, San Francesco, San Silvestro. Presso la contrada Comino è stata scoperta una necropoli del Neolitico, legata alla civiltà dei Marrucini. Fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, e fu descritta da D’Annunzio nel romano Il trionfo della morte.
- Atessa: seconda città della val di Sangro, visse un periodo di splendore nel XV secolo con il governo di Giovanna II di Napoli. Una leggenda vuole che il centro nell’VIII secolo fosse diviso in due comunità, minacciate da un drago sputafuoco, ucciso dal vescovo Leucio d’Alessandria, il quale staccando una costola dal drago, la donò alla città, esigendo la costruzione di un edificio religioso, Tale chiesa è il Duomo di San Leucio. La città conserva perfettamente il nucleo storico, con resti delle mura e le porte di accesso. Le varie chiese, oltre al Duomo, sono quelle di San Domenico, Santa Croce e San Rocco. Il castello è individuabile nella Casa De Marco. Fuori l’abitato, in prossimità di Tornareccio vi sono il Convento di San Pasquale e la città neolitica fortificata di Pallanum.
- Casoli: antica città frentana col nome di Cluviae, durante il dominio dei Normanni fu rifondata presso un colle, dove venne fortificata la torre dell’attuale Castello Ducale. Nel XIV secolo fu governata dagli Orsini. Nel 1895 fu visitata da Gabriele d’Annunzio che fu ospitato al castello, dove incisi un ditirambo per l’amico Pasquale Masciantonio. Durante la seconda guerra mondiale fu quartiere generale della “Brigata Maiella“. Il centro storico è perfettamente conservato, dominato dalla mole del Castello Ducale, affiancato dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Discendendo lungo il corso Umberto, si trova la chiesa di Santa Reparata, dichiarata nel 1902 “Monumento nazionale”. Fuori la città si trova l’artificiale lago di Casoli, dominato da un colle con la Torretta di Prata, usata come rifugio dei Briganti nel periodo postunitario.
- Civitella del Tronto: importante avamposto militare del Medioevo, già nel 1251 si trovò al centro di una faisa tra Ascolani e Teramani per il possesso del controllo sulla valle del Tronto. Nel 1442 fu governata da Alfonso d’Aragona, che portò sconforto nella popolazione, e nel 1557 subì un ulteriore assedio. La rocca di Civitella, entrata a far parte del Regno di Napoli, subì l’ultimo grande assedio il 23 febbraio 1861, quando la fortezza divenne centro militare delle operazioni belliche dei borbonici contro le truppe di Vittorio Emanuele II. Dichiarata uno dei Borghi più belli d’Italia, Civitella del Tronto è sovrastata dall’imponente mole della Fortezza Borbonica, con il borgo sottostante. Tra i monumenti di interesse, la chiesa di San Lorenzo e la chiesa di San Francesco. Fuori l’abitato sono da visitare la grotta Sant’Angelo, l’Abbazia di Santa Maria in Montesanto e il Santuario della Madonna dei Lumi.
- Castel di Sangro: feudo medievale dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, è la “Porta della Majella” dal Molise, dove passa anche il tratturo Castel di Sangro-Lucera. La città visse un florido periodo nel XVII secolo per il commercio del bestiame e per la buona amministrazione del Regno di Napoli. Di interesse è la città medievale con il simbolo della Basilica di Santa Maria Assunta, i resti del castello medievale e la chiesa di San Giovanni. Nel medievale Palazzo De Petra si trova la “Pinacoteca Patiniana” con quadri del pittore locale Teofilo Patini.
- Spoltore: città fortificata dei Longobardi, divenne comune nel XV secolo dopo essere appartenuto a Loreto Aprutino. Nel 1927 passò dal distretto di Teramo alla neonata provincia di Pescara. Del nucleo originario si conserva il Castello Longobardo, mentre le architetture del periodo settecentesco sono la chiesa madre di San Panfilo e il convento di San Panfilo Fuori le Mura. Essendo stato un possedimento della famiglia De Sterlich, appena fuori il centro si trova una masseria con il cosiddetto “Torrione De Sterlich”.
- Popoli: abitato romano con il nome di Pagus Fabianus, fu feudo della vicina Abbazia di San Clemente a Casauria, e denominato Chiave dei Tre Abruzzi per la posizione di controllo presso la Majella, vicino al valico di Caramanico Terme, posto al confine tra gli Abruzzi Ultra e Citra. Fu posseduto dalla potente famiglia dei Cantelmo, che fece fortificare il castello normanno preesistente, in posizione dominante sopra il borgo. Il centro storico conservato conserva le chiese di San Francesco, della Santissima Trinità e San Lorenzo, dette le “chiese gemelle”, assieme alla Taverna Ducale, usata come dogana per i pastori transumanti.
- Penne: città romana dei Vestini, nell’874 grazie a Ludovico II la nuova città medievale si distaccò dai feudi del Monastero di Casauria, diventando ducato autonomo. Ebbe notevole importanza come centro amministrativo nel 1233 con la costituzione de Giustizierato d’Abruzzo, entrando presto in rivalità con il monastero di Picciano. Nel XVI secolo fu amministrata dalla famiglia De Sterlich-Aliprandi, una delle principali dell’Abruzzo Ulteriore Primo, che esercitò il suo potere fino al XIX secolo. La città, facente parte dei Borghi più belli d’Italia, è sede di una delle più antiche diocesi abruzzesi, con sede nella Cattedrale di San Massimo e Santa Maria degli Angeli, in posizione dominante sul borgo. Altri edifici di interesse religioso sono le chiese di Sant’Agostino, Santa Chiara e San Domenico, nonché il convento di Santa Maria del Carmine.
- Loreto Aprutino: importante avamposto militare dei Vestini, fu ricostruito dai Normanni presso il castello Chiola, in posizione dominante. Cambiò varie baronie, tra i quali quelle delle famiglie Caracciolo, D’Aquino e D’Avalos. Io centro storico abbastanza conservato è sormontato dal Palazzo Ducale, costruito sui resti del castello, e dalla Chiesa Abbaziale di San Pietro. Altri edifici di culto sono le chiese di San Francesco, San Biagio e Santa Maria de Lecto, e specialmente il Monastero di Santa Maria in Piano, fuori il centro, contenente un affresco medievale del Giudizio Universale. Il comune, legato alla fama delle ceramiche di Castelli, ospita un complesso di Musei civici tra i quali il Museo Acerbo delle Ceramiche, il Museo dell’Olio e l’Antiquarium.
- Città Sant’Angelo: città di fondazione longobarda, nel 1233 giocò un ruolo importante nel Giustizierato d’Abruzzo, dopo essere stata distrutta e ricostruita da Federico II in seguito a ribellioni. Per il possesso di alcuni feudi al confine tra il distretto di Teramo e quello di Penne per alcuni secoli fu in accesa rivalità con il ducato di Atri. Avendo fatto sempre parte del circondario di Penne, nel 1927 fu aggregata nella provincia di Pescara, con la cessione di Silvi a Teramo. Il centro storico è incluso nella lista dei Borghi più belli d’Italia, attraversato dall’asse principale del corso Vittorio Emanuele. Il simbolo della città è la Collegiata di San Michele Arcangelo, all’esterno in gotico romanico, e all’interno in puro barocco. Ulteriori monumenti sono le mura abbastanza conservate, e le chiese di San Francesco d’Assisi e Santa Chiara, in stile rinascimentale.
Centri minori
Oratorio di San Pellegrino a Bominaco
Porta Angioina, Castelnuovo di Campli
Chiesa di San Tommaso (Caramanico Terme)
Cattedrale di San Pelino a Corfinio
Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Isola del Gran Sasso d’Italia)
L’elenco comprende solamente i borghi della regione, tra i minori, che hanno comunque interesse artistico.
- Anversa degli Abruzzi (AQ): borgo nel cuore delle Gole del Sagittario, con le chiese di San Marcello e Santa Maria delle Grazie. Di interesse il Castello normanno De Sangro, dove Gabriele d’Annunzio vi ambientò La fiaccola sotto il moggio.
- Bomba (CH): borgo nel centro della Val di Sangro, con chiese caratteristiche, tra le quali la parrocchia di Santa Maria del Popolo e il Santuario di San Mauro Abate. Alle pendici vi è l’artificiale lago di Bomba.
- Bominaco (AQ): piccolo borgo frazione di Caporciano, famoso per il Complesso monumentale chiesastico dell’oratorio di San Pellegrino e della Santa Maria Assunta. Il borgo è sovrastato dal castello medievale, e nei pressi vi è la tratturale chiesa di Santa Maria dei Cintorelli.
- Bucchianico (CH): borgo alle porte di Chieti, famoso per il Santuario di San Camillo de Lellis e per il convento francescano.
- Calascio (AQ): borgo famoso per il castello medievale della Rocca, per l’oratorio di Santa Maria della Pietà, e per i panorami verso Campo Imperatore. Nei pressi vi sono altri borghi medievali conservati come Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio.
- Campli (TE): borgo ricco di monumenti, come il centro di Castelnuovo con la chiesa di San Giovanni Battista, e il centro storico adornato dalla Collegiata di Santa Maria in Platea, il Santuario della Scala Santa e il Palazzo Farnese.
- Capestrano (AQ): borgo posto al centro della valle del Tirino, in corrispondenza col passo di Forca di Penne. Il centro è sormontato dal Castello Piccolomini, e fuori di esso vi è il convento francescano fondato da San Giovanni da Capestrano.
- Caramanico Terme (PE): nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, è sede di un complesso termale. Il centro storico è abbellito da palazzi settecenteschi, e dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Fuori l’abitato vi sono la Chiesa abbaziale di San Tommaso Becket e il borgo medievale di Roccacaramanico.
- Carsoli (AQ): borgo marsicano sormontato dai ruderi del Castello Sant’Angelo. Di particolare interesse la romanica chiesa di Santa Maria in Cellis presso il cimitero. Non distanti si trovano le grotte di Pietrasecca e quella della Valle di Luppa.
- Castelbasso (TE): borgo frazione di Castellalto, che conserva perfettamente la struttura medievale, con di particolare bellezza la chiesa di Sant’Andrea. Nei pressi vi è la Chiesa di San Salvatore, al confine con Canzano.
- Castelfrentano (CH): centro fortificato della Frentania, vicino a Lanciano, è famoso per la produzione del “bocconotto“. Il centro storico è ricco di edifici settecenteschi come i Palazzi Vergilj-Crognale, e la matrice Chiesa di Santo Stefano.
- Castelvecchio Subequo (AQ): situato nella valle subequana, il borgo medievale ha il suo simbolo nella Chiesa conventuale di San Francesco.
- Castiglione a Casauria (PE): centro fortificato del feudo Casauria, con fuori le mura la romanica Abbazia di San Clemente a Casauria.
- Civitella Alfedena (AQ): situato alle pendici della Marsica, il borgo perfettamente conservato possiede la chiesa di Santa Lucia e una torretta inclusa nell’albergo omonimo. Si trova nell’area faunistica della Lince, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
- Civitella Casanova (PE): borgo medievale famoso per la produzione di arrosticini, assieme a Villa Celiera. Nei pressi si trova la torre monumentale dell’Abbazia di Santa Maria di Casanova.
- Cocullo (AQ): piccolo borgo presso le gole del Sagittario, famoso per la “Festa dei serpari“. Di interesse il santuario di San Domenico abate.
- Corfinio (AQ): antica Capitale d’Italia all’epoca della guerra sociale degli Italici contro Roma, ha il suo simbolo nella Cattedrale di San Pelino. Nella città sono stati trovati numerosi reperti dell’antica Corfinium.
- Crecchio (CH): borgo della piana Marrucina, vicino a Ortona, conserva il nucleo medievale. Il Castello De Riseis-d’Aragona l’8 settembre 1943 ospitò Vittorio Emanuele III in fuga da Roma dopo l’armistizio.
- Fano Adriano (TE): borgo del Gran Sasso, che possiede la località sciistica di Prati di Tivo. Di interesse la chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
- Fara San Martino (CH): borgo alle pendici della Majella orientale, è famoso per la produzione della pasta De Cecco. Il quartiere medievale di Terravecchia conserva le chiese di San Remigio e della Santissima Annunziata. Presso le gole del fiume Verde, si trova l’Abbazia di San Martino in Valle.
- Fontecchio (AQ): borgo medievale perfettamente conservato, noto per la torre civica, e per la fontana trecentesca alle porte del centro storico. Nei pressi si trova il castello fortificato di Fagnano Alto.
- Fossacesia (CH): situata nel cuore della costa dei Trabocchi, il paese è famoso per l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Il centro storico ha il suo fulcro nella chiesa di San Donato.
- Isola del Gran Sasso d’Italia (TE): il centro è diventato famoso grazie alla figura di San Gabriele dell’Addolorata, le cui reliquie si trovano nel santuario omonimo. Il centro storico è situato nel rione Borgata San Lorenzo. Appena fuori, si trova la chiesa di San Giovanni ad insulam.
- Magliano de’ Marsi (AQ): centro della Marsica dominato dalla Chiesa collegiata di Santa Lucia. Appena fuori il borgo sulla via Valeria si trovano i resti della supposta tomba di re Perseo di Macedonia. Nella frazione di Rosciolo dei Marsi c’è la chiesa romanica di Santa Maria in Valle Porclaneta.
- Manoppello (PE): il centro storico è caratterizzato dalla chiesa di San Nicola; tuttavia il borgo è famoso per la Basilica del Volto Santo. Sempre nei pressi vi è l’Abbazia di Santa Maria Arabona.
- Massa d’Albe (AQ): centro ricostruito dopo il terremoto del 1915. Nel suo territorio si trovano l’area archeologica di Alba Fucens, caratterizzato dall’anfiteatro, la chiesa romanica di San Pietro e i resti del borgo medievale di Albe.
- Monteodorisio (CH): borgo del medio vastese, è raccolto attorno al castello D’Avalos, e alla chiesa di San Giovanni Battista.
- Morro d’Oro (TE): il borgo è famoso per la chiesa di Santa Maria di Propezzano, fuori le mura.
- Mosciano Sant’Angelo (TE): conservando ancora la fascia muraria medievale, come l’area di Torre Marini, la cittadina ha di interesse la chiesa di San Michele Arcangelo, la chiesa di Santa Maria Assunta fuori il centro, e per il Convento dei Sette Fratelli.
- Moscufo (PE): il borgo è famoso per la cimiteriale Abbazia di Santa Maria del Lago.
- Navelli (AQ): uno dei Borghi più belli d’Italia, situato nella piana omonima, è caratterizzato da case-mura, sormontate dal vecchio castello, tramutato nel XVI secolo nel Palazzo Santucci. Le varie chiese si trovano anche fuori il centro, come la chiesa di Santa Maria in Cerulis presso il cimitero. Famoso per la produzione di zafferano.
- Notaresco (TE): il borgo è noto per la romanica chiesa di San Clemente al Vomano fuori il centro.
- Ocre (AQ): comune sparso dell’aquilano, è sormontato dal Castello medievale, presso cui si trovano il Convento fortificato di Sant’Angelo e il Monastero di Santo Spirito.
- Ovindoli (AQ): nota stazione sciistica. Il borgo medievale è ben conservato.
- Pacentro (AQ): uno dei Borghi più belli d’Italia, si trova nel valico della Majella presso Sulmona. Il borgo medievale è caratterizzato dallo svettante campanile della chiesa di Santa Maria Maggiore, e dalle torri gemelle del Castello Caldora.
- Palena (CH): ultimo comune della provincia chietina presso la Majella, è caratterizzato dalla mole del castello Ducale, affiancato dalla chiesa di San Falco. Presso il vicino convento di Sant’Antonio si trova il Museo dell’orso marsicano, mentre sul passo della Forchetta l’eremo della Madonna dell’Altare, fondato da Pietro da Morrone.
- Pescasseroli (AQ): oltre alla fama di stazione sciistica, il comune è sede del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Parte del centro storico è stato edificato con il materiale proveniente dall’area di Castel Mancino. Di interesse la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e il Palazzo Sipari, dove nacque Benedetto Croce.
- Pescina (AQ): centro della valle del Giovenco, avamposto militare dei Piccolomini. Di interesse il borgo vecchio con la Torre Piccolomini, facente parte della rocca e il campanile di San Berardo, sotto il quale è stato sepolto per sua volontà lo scrittore Ignazio Silone. Nel centro storico si trova la casa natale di Silone e la Concattedrale di Santa Maria delle Grazie, che custodisce le reliquie di San Berardo dei Marsi.
- Pescocostanzo (AQ): nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, si trova nel comprensorio sciistico Roccaraso–Rivisondoli. Il borgo è abbellito dalla Basilica di Santa Maria del Colle, dal Palazzo Grilli e dal palazzo Fanzago costruito su un ex convento.
- Pettorano sul Gizio (AQ): anch’esso nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, è dominato dalla mole del castello Cantelmo, attrazione principale.
- Pietracamela (TE): piccolo centro teramano, nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, ha il suo fulcro nella chiesa di San Leucio.
- Pretoro (CH): uno dei principali Borghi più belli d’Italia del chietino, è il tipico centro abruzzese raccolto in case-mura attorno al castello scomparso. Le due chiese principali sono dedicate a San Nicola e Sant’Andrea.
- Rocca di Mezzo (AQ): sede del Parco regionale naturale del Sirente-Velino, è nota stazione sciistica, con il nuovo centro sviluppato sotto il borgo medievale, rappresentato dalla chiesa di Santa Maria della Neve. Il percorso escursionistico in montagna è delimitati nei cosiddetti Piani di Pezza.
- Roccascalegna (CH): situati su uno sperone tra la val di Sangro e dell’Aventino, fu fondata dai Longobardi con il castello medievale che domina il puntone del vecchio borgo, assieme alla chiesa di San Pietro. Il castello è una delle attrazioni principali della vallata, assieme alla chiesa di San Pancrazio, di epoca romanica, presso il cimitero.
- Sant’Eufemia a Maiella (PE): borgo sulla Majella pescarese, con l’unico monumento della chiesa di San Bartolomeo. La frazione di Roccacaramanico, un tempo abbandonata, è stata recuperata per la bellezza del borgo medievale, garantendo l’economia turistica del centro.
- San Pio delle Camere (AQ): posto lungo il tratturo L’Aquila-Foggia nella piana di Navelli, è sormontato dal castello medievale triangolare. La chiesa principale è dedicata a San Pietro Celestino. Lungo la via tratturale si trova anche la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli.
- Santo Stefano di Sessanio (AQ): nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché uno dei centri storici medievali più noti della regione Abruzzo, nel cuore di Campo Imperatore. Il nucleo medievale è caratterizzato dalla chiesa medicea di Santo Stefano, dall’albergo diffuso Sextantio, e dalla torretta medicea.
- San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE): borgo pescarese al confine tra l’Abruzzo Citra e l’Ultra, dominato dalla mola del Duomo dei Santi Silvestro e Valentino, e dal Castello Farnese.
- San Vito Chietino (CH): secondo borgo rappresentante della costa dei Trabocchi, suddiviso nel paese superiore, e nella Marina sviluppatasi negli anni ’50. Nel 1889 Gabriele d’Annunzio acquistò una villa nella località Portelle, sopra il trabocco Turchino, la cui ispirazione lo condusse a scrivere il romanzo Il trionfo della morte, ambientato proprio nel panorama costiero teatino. Il paese superiore è ancora circondato dalle mura del vecchio castello, e i monumenti principali sono le chiese dell’immacolata Concezione e di San Francesco.
- Scanno (AQ): Uno dei borghi più conosciuti dell’Abruzzo, soprannominato anche il “borgo più fotografato d’Italia”. Situato nel contesto paesaggistico delle gole del Sagittario, del lago omonimo, e del borgo di Frattura Vecchia, Scanno conserva il centro storico ricco di vicoli e palazzi settecenteschi; oltre alla chiesa di Santa Maria della Valle, edificio primario, ci sono varie chiese dedicate a Sant’Eustachio, San Rocco e Sant’Antonio.
- Schiavi d’Abruzzo (CH): borgo di confine tra Abruzzo e Molise, è dominato dalla chiesa di San Maurizio. Appena fuori si trova l’area archeologica del Sanruario italico, composto di due templi frentani, ricostruiti per anastilosi.
- Torricella Peligna (CH): nell’alta Valle dell’Aventino, il borgo era dominato dalla mole del castello, distrutto dai bombardamenti del 1943. Il monumenti principale è la chiesa di San Giacomo, mentre fuori il paese, verso Montenerodomo, c’è l’area archeologica della città sannita di Juvanum, con a fianco le rovine dell’Abbazia di Santa Maria in Palazzo.
- Trasacco (AQ): un tempo avamposto militare romano, è dominata dalla svettante torre Febonio, e dal campanile della Basilica dei Santi Cesidio e Rufino, di stampo gotico romanico.
- Villalago (AQ): centro situato vicino a Scanno, nelle gole del Sagittario, è dominato dalla rocca longobarda. Il borgo ben raccolto è stato nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, e di interesse vi sono la chiesa di Santa Maria di Loreto e il museo etnografico del Vecchio Municipio. Appena fuori il paese c’è il lago di San Domenico, con l’eremo omonimo.
- Villa Santa Maria (CH): rinomata “patria dei cuochi”, il borgo chietino è dominato dalla mole della Chiesa di San Nicola, con il campanile alla napoletana. Di grande importanza è anche la Casa Caracciolo dove visse San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi, con il Museo del Cuoco annesso. Fuori il borgo vi è la chiesa della Madonna in Basilica.
Borghi più belli d’Italia
Dopo l’Umbria con 24, l’Abruzzo con 23 presenze è seconda nella lista dei Borghi più belli d’Italia:
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Provincia
Borgo
Foto
Stemma
Castelli e roccaforti
L’elenco propone i castelli meglio conservati d’Abruzzo, di tutte le sue provincie, meno le strutture ridotte a completi ruderi.
Castello Piccolomini di Capestrano
Il Forte spagnolo a L’Aquila
- Fortezza spagnola di Civitella del Tronto
- Palazzo baronale di Archi
- Castello Orsini di Albe
- Castello Orsini-Colonna di Avezzano
- Castello Piccolomini di Balsorano
- Castello di Barisciano
- Castello Piccolomini di Capestrano
- Castello di Carsoli
- Castello ducale di Casoli
- Castello Piccolomini di Celano
- Castello Baglioni di Civitella Messer Raimondo
- Abbazia di San Pelino (Corfinio)
- Castello Ducale di Crecchio
- Castello di Fossa
- Torri Montanare e roccaforte di Lanciano
- Forte spagnolo di L’Aquila
- Castello Franceschelli di Montazzoli
- Castello di Monteodorisio
- Castello di Ocre
- Castello di Oricola
- Castello Aragonese di Ortona
- Castello Piccolomini di Ortucchio
- Castello Caldora di Pacentro
- Castello marchesale di Palmoli
- Castello medievale di Pereto
- Castello di Roccascalegna
- Castello di San Pio delle Camere
- Rocca Calascio
- Castello di Salle
- Castel Menardo a Serramonacesca
- Rocca Orsini di Scurcola Marsicana
- Castello Caldoresco di Vasto
- Rocca di Villalago
Basiliche, cattedrali e collegiate
La Cattedrale di San Leucio ad Atessa
Basilica di San Bernardino all’Aquila
- Cattedrale di San Leucio ad Atessa
- Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Atri
- Cattedrale dei Marsi ad Avezzano
- Basilica di Santa Maria Assunta a Castel di Sangro
- Cattedrale di San Giustino a Chieti
- Concattedrale di San Pelino a Corfinio
- Duomo di San Flaviano a Giulianova
- Collegiata Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Guardiagrele
- Cattedrale della Madonna del Ponte a Lanciano
- Basilica di San Bernardino a L’Aquila
- Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila
- Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo a L’Aquila
- Basilica di San Tommaso Apostolo ad Ortona
- Cattedrale di San Massimo a Penne
- Basilica della Madonna dei sette dolori a Pescara
- Cattedrale di San Cetteo a Pescara
- Concattedrale di Santa Maria delle Grazie a Pescina
- Basilica di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo
- Cattedrale di San Panfilo a Sulmona
- Complesso della Santissima Annunziata a Sulmona
- Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta a Teramo
- Chiesa di Santa Maria a Vico a Sant’Omero
- Cattedrale di San Giuseppe a Vasto