Qualche notizia sull’Abruzzo (fonte Wikipedia).

Secondo l’Huffington Post statunitense, l’Abruzzo è la quinta tra le 12 migliori regioni al mondo in cui andare a vivere o ritirarsi in pensione.[11]

L’Abruzzo vanta il titolo di “Regione verde d’Europa“,[12] grazie alla presenza dei suoi tre parchi nazionali (il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Majella e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), al Parco regionale naturale del Sirente – Velino, all’Area marina protetta Torre del Cerrano e alle trentotto aree protette che rappresentano il 36,3% della sua superficie totale, la più alta in Europa.[13] All’interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle dolci e fertili colline dell’entroterra e lungo i 130 km di costa, è custodito oltre il 75% delle specie animali e vegetali del continente europeo;[14] sul versante settentrionale del Gran Sasso si trova il ghiacciaio Calderone.

Economicamente, l’Abruzzo è la regione più ricca dell’Italia meridionale, in quanto il suo PIL pro capite è il più elevato di tutte le regioni dell’Italia meridionale e insulare; inoltre, dopo il Trentino-Alto Adige, è la regione in Italia con la più alta percentuale di investimenti fissi lordi sul PIL.[15]

Secondo l’ISTAT l’Abruzzo è una delle regioni italiane con più basso tasso di mortalità per tumori, con minori emissioni di gas serra per abitante, con maggiori consumi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e con minore diseguaglianza nella distribuzione dei redditi.[16] Inoltre, è tra le regioni italiane con il più alto numero di località, ben 23, presenti nel prestigioso club “I borghi più belli d’Italia“, che pongono così la regione al secondo posto in Italia.[17]

Quando il giornalista e diplomatico Primo Levi (da non confondere con l’omonimo Primo Levi, scrittore sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz), visitò la regione, colpito dalla sua bellezza e dall’animo dei suoi abitanti definì l’Abruzzo “forte e gentile”. Quella citazione è da quel momento il motto della regione e dei suoi cittadini.[18]

Coste

Tratto di costa presso Pineto, vista da Silvi paese

I circa 131 km di costa mostrano lungo il loro percorso un carattere estremamente vario. Il litorale nella zona di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, di Pescara (passando per Tortoreto, Alba Adriatica, Giulianova, Roseto degli Abruzzi e Pineto) e del nord della zona di Chieti corrispondente alla città di Francavilla al Mare, possiede larghe spiagge sabbiose o con ciottoli, che attirano numerosi turisti che possono contare su una struttura alberghiera di alta qualità. A sud il paesaggio cambia del tutto: da Ortona a Casalbordino, Vasto e San Salvo la costa è piuttosto selvaggia, connotata dalla presenza del trabocchi, singolari macchine da pesca su palafitta, qui le cale e le spiagge sono circondate da una fitta macchia mediterranea (Costa dei Trabocchi).

Ambiente naturale

Oggi l’Abruzzo può vantare la presenza di tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e riserve statali. In totale il 36,3% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale. Il territorio garantisce la sopravvivenza del 75% di tutte le specie animali europee ed è patria di alcune specie rare come l’aquila reale, il lupo abruzzese il camoscio d’Abruzzo e l’orso marsicano.[23] In proposito si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo, specialmente se si considera che questo complesso sistema di aree protette si ricollega a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini.

Lago di Campotosto

Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi nazionali e uno regionale:

La struttura delle aree protette comprende in Abruzzo, oltre i 3 Parchi nazionali e quello regionale, 38 tra Riserve statali, Riserve regionali, Oasi WWF, Parchi territoriali attrezzati, Biotopi di interesse scientifico, che al di là delle dimensioni territoriali a volte ridotte, presentano aspetti di notevole interesse scientifico e naturalistico e completano il sistema delle aree protette della regione verde d’Europa. Le riserve tutelano complessivamente l’1% del territorio regionale e sono gestite da Comuni che nella maggior parte dei casi si avvalgono di comitati allargati ad altri enti e associazioni in grado di avviare progetti di rilevazione e studio delle specie floristiche e faunistiche. Alcune Riserve regionali si sono dotate di organi di gestione che prevedono oltre al rispetto delle norme di tutela, strumenti di pianificazione e programmi di valorizzazione dell’area protetta. Il sistema costituisce uno strumento di pianificazione ambientale, un laboratorio permanente di ricerca scientifica in cui sono stati realizzati recentemente alcuni dei più importanti progetti faunistici dell’Appennino, con il ripristino dell’ecosistema e il reintegro di specie da tempo scomparse.

Aree Marine protette

Torre del Cerrano

Istituita nel 2010, l’Area marina protetta Torre del Cerrano è l’unica area marina protetta della regione; essa si estende per circa 37 km quadrati e tutela un tratto di mare unico in Abruzzo, perché è uno dei pochi rimasti dove si può trovare un ambiente dunale pressoché intatto e nel contempo si possono ammirare i resti sommersi di estremo interesse archeologico e naturalistico dell’antico porto di Atri che si trovano a pochi km dalla costa. Di recente, la giunta regionale ha proposto l’idea di istituire un’area protetta lungo la costa di Vasto e Ortona.

Flora

Ginepro montano

Come in tutte le regioni mediterranee anche in Abruzzo la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di differenti ecosistemi mediterranei; nella costa e nelle zone limitrofe è notevole la presenza di querce, roverelle, carpini orientali. Da segnalare talvolta la presenza localizzata di piante classiche della macchia mediterranea come il mirto, l’erica e il lentisco; nella fascia collinare crescono anche specie come la quercia roverella, il rovere, l’olivo, il pino, il salice, il leccio, il pioppo, l’ontano, il corbezzolo, la ginestra, la robinia, il rosmarino, il biancospino, la liquirizia e il mandorlo. Tra i 600 e i 1.000 metri di quota si estende la vegetazione submontana, caratterizzata principalmente da boschi misti di cerro, roverella, tiglio, acero e carpino; tra gli arbusti molto diffusi la Rosa canina e il Ginepro rosso.

A quote più alte, tra i 1000 e i 1900 metri d’altezza, è diffuso moltissimo il faggio, mentre sulle aree appenniniche di alta quota superiori ai 2000 metri, troviamo la presenza di specie come l’orchidea alpina, il ginepro montano, l’abete bianco, il mirtillo nero e infine una specie forse unica nel suo genere come la stella alpina d’Abruzzo.[24][25]

Fauna

Il Camoscio d’Abruzzo

La fauna abruzzese è molto vasta; l’animale simbolo della regione è senz’altro il camoscio d’Abruzzo, che ha avuto un notevole ripopolamento dopo aver rischiato l’estinzione; anche l’orso bruno marsicano è un animale tipico della regione, assieme a lupo appenninico, cervo, lince, capriolo, arvicola delle nevi, volpe, istrice, gatto selvatico, cinghiale, tasso, vipera e lontra. Tra gli anfibi sono da ricordare: l’Ululone appenninico; il Geotritone italiano; la Salamandra pezzata; la Rana; il Rospo; il Tritone; la Raganella italiana; inoltre anche la razza canina pastore maremmano-abruzzese è originaria della regione. Per gli uccelli da citare sicuramente l’aquila reale, nibbio, falco pellegrino, lanario, grifone, gufo, allocco, picchio, fringuello e tantissime altre specie.

Storia

Anfiteatro romano di Alba Fucens

Età antica

Popoli preromani

Nell’età del Neolitico l’uomo ha fatto la prima comparsa nell’Abruzzo, come testimoniano alcune necropoli del X secolo a.C., di Fossa (AQ) e Comino (CH). Successivamente l’Abruzzo fu popolato dalle colonie degli Italici Oschi, provenienti dalla Sardegna e dall’Umbria.

Gli italici Sanniti e l’epoca romana

Anfiteatro di Amiternum (L’Aquila)

Teramo, Torre del Duomo e Teatro romano in notturna

Tra i Popoli dell’Italia antica, abitanti in territorio abruzzese, ricordiamo gli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini che furono tutti sottomessi dai Romani. Agli inizi del I secolo a.C. tali popoli, sentendosi discriminati, reclamarono parità di diritti con i loro dominatori, attraverso la concessione della cittadinanza. La coalizione che si formò (Lega italica), comprendente anche popoli stanziati al di fuori dall’attuale Abruzzo, scelse come sua prima capitale nel 91 a.C.la città di Corfinium (l’odierna Corfinio) dove venne coniata una moneta d’argento dello stesso valore del denario romano recante la scritta “Italia“. Questa fu la prima occasione storica in cui il termine Italia venne utilizzato con finalità politiche. Dopo due anni di guerra, la Lega italica pur sconfitta militarmente riuscì nell’89 a.C. ad ottenere il diritto alla cittadinanza da loro reclamato.

Tra le città più floride, che divennero dei municipia in età romana, si ricordano Amiternum (L’Aquila), Teate (Chieti), che dopo la guerra sociale fino alle guerre del periodo tardo-repubblicano ed imperiale il centro era noto come Teate Marrucinorum[26], successivamente Anxanum (Lanciano), che secondo una leggenda fu fondata nel 1181 a.C., Histonium (Vasto), Sulmona, Aprutium Interamina (Teramo), Corfinium, Pinnae (Penne), Alba Fucens (Avezzano), Juvanum (Montenerodomo) e Marruvium (San Benedetto dei Marsi).

Monumenti e luoghi d’interesse

Veduta di Scanno, uno dei “Borghi più belli d’Italia”

L’Abruzzo possiede una numerosa presenza di luoghi storici e artistici, vantando centri medievali e rinascimentali perfettamente conservati, soprattutto i borghi. Infatti la regione è tra le prime nella lista dei “Borghi più belli d’Italia“, con la cifra di ben 23 borghi fregiati della bandiera. Ciò è dovuto specialmente all’isolamento di alcune aree di montagna, come la piana di Campo Imperatore o la Conca Peligna, che hanno permesso la conservazione totale sia dei nuclei storici, che delle tradizioni popolari, come Scanno, Santo Stefano di Sessanio, Navelli, Pacentro e Anversa degli Abruzzi. Numerosissime le testimonianze delle varie epoche storiche, rintracciabili in gran quantità nelle chiese e nei castelli. Nel 1902 la lista dei Monumenti nazionali italiani colloca l’Abruzzo ai primi posti, con tra le strutture più antiche la Chiesa di Santa Maria a Vico (Teramo) e il sito archeologico di Peltuinum (L’Aquila). Fra le strutture religiose figurano le Cattedrali e le Basiliche, ma soprattutto gli Eremi e i monasteri, come l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone e l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Dal 1996 inoltre è stata avanzata la richiesta per il riconoscimento dall’UNESCO di Patrimonio culturale dell’Umanità il Complesso monastico di Bominaco (XII secolo).

Il castello di Rocca Calascio, costruito dai Normanni nell’XI secolo

Oltre all’Aquila, Chieti e Teramo, che vantano centri storici ricchi di antiche chiese, pregevoli palazzi civici, musei e siti archeologici, tra le città d’arte abruzzesi si annoverano Sulmona, che diede i natali ad Ovidio, Tagliacozzo, Atri, che contende alle città di Adria e di Jader, l’odierna Zara, l’etimologia del nome Mare Adriatico, Giulianova, chiamata un tempo la Posillipo degli Abruzzi, vero esperimento di città ideale del Rinascimento, Campli, Civitella del Tronto, con la sua poderosa fortezza borbonica, l’ultima ad arrendersi all’unificazione nazionale, Scanno, Lanciano, Ortona, Guardiagrele, Vasto (anticamente chiamata l’Atene degli Abruzzi) e Penne.

Tra i borghi più caratteristici, invece, vi sono Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castelli (nota per la produzione artigianale di ceramiche), Goriano Sicoli, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Pescocostanzo, Rivisondoli, Pescasseroli (che ha dato i natali a Benedetto Croce), Capestrano, Loreto Aprutino, Bisenti, Città Sant’Angelo, Pietracamela e tanti altri. Castel di Sangro terra nativa di Teofilo Patini uno dei più grandi artisti del verismo pittorico. A Castel di Sangro è istituita la Pinacoteca Patiniana, sita nel Palazzo de’ Petra, dove sono raccolte molte opere dell’artista.[31]

Fra i castelli di maggior interesse figurano la Fortezza di Civitella del Tronto (XVII secolo), il Castello Aragonese di Ortona (XV secolo), il Castello di Roccascalegna (XI secolo) e il Forte spagnolo dell’Aquila (XVI secolo).

Città d’arte

L’elenco propone le città e i borghi migliori d’Abruzzo e delle provincie de L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, inclusi anche borghi fortificati e non. Assieme a queste quattro città, i centri più rappresentativi, assieme ai borghi, sono Sulmona, Vasto, Lanciano, Ortona, Giulianova, Atri, Città Sant’Angelo, Tagliacozzo e Loreto Aprutino. I borghi: Scanno, Civitella del Tronto, Pacentro, Pescocostanzo, Penne, Guardiagrele, Cocullo, Santo Stefano di Sessanio, Pietracamela e Navelli

Centri maggiori

L’elenco propone sia le città maggiori della regione che i borghi, che hanno comunque valore artistico ed interesse turistico.

L’Aquila: interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Pescara: il Ponte del Mare

Chieti: la Cattedrale di San Giustino

Teramo la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo

Ingresso al Castello di Avezzano

Vasto: il corso De Parma e la Cattedrale di San Giuseppe

Veduta di Lanciano

Ortona: la Cattedrale di San Tommaso Apostolo

Giulianova: il Duomo di San Flaviano

Sulmona

Atri: il Duomo

Francavilla al Mare: Palazzo Sirena

Tagliacozzo: Piazza Obelisco

Guardiagrele: il Duomo di Santa Maria Maggiore

Atessa: organo della Cattedrale di San Leucio

Casoli: il Castello Ducale e la chiesa di Santa Maria Maggiore

Civitella del Tronto: la Fortezza borbonica, Porta Hohensalzburg

Penne: la Cattedrale di San Massimo e Santa Maria degli Angeli

  • Pescara: la città ha origini romane, conosciuta come Ostia Aterni, anche se fu rifondata nel XVI secolo da Carlo V attorno al fortino del Pescara a pianta ottagonale da lui voluto, come principale fortezza ottagonale[34] di confine tra i due Abruzzi, presso la Pescara. Nel XIX secolo si contavano tre nuclei abitativi: il rione di Portanuova (Pescara Vecchia), dove nel 1863 nacque Gabriele D’Annunzio, con i resti della fortezza (il bagno penale borbonico), il comune di Castellammare Adriatico (l’attuale corso Umberto) presso il Porto Canale, e il villaggio di pescatori di Borgata Marina. Nel 1927 con il regio decreto di Mussolini fu costituita la provincia di Pescara, e i due comuni rivali uniti in un solo centro. A causa del bombardamento del 1943, gran parte del vecchio centro pescarese fu distrutto, e l’architetto Luigi Piccinato si occupò della ricostruzione moderna della città, specialmente della vecchia Castellammare, creando lo slargo di Piazza Salotto. La città oggi è la più grande della regione, e detiene il primato dell’economia abruzzese, per la sua vicinanza al mare. Tra i monumenti principali figurano il quartiere vecchio di Portanuova, con la Casa natale di Gabriele d’Annunzio, il vicino Museo delle Genti d’Abruzzo presso la fortezza, la Cattedrale di San Cetteo, ricostruita nell’era fascista, e il teatro Michetti.
    Invece nel corso Umberto resistono buona parte dei palazzi signorili in stile liberty, e la chiesa del Sacro Cuore, nonché la Piazza Salotto e il monumentale Lungomare Matteotti con la fontana “Nave di Cascella”. Nel 2009 è stato inaugurato presso il lungomare il Ponte del Mare, come simbolo del nuovo aspetto moderno della città.
  • Chieti: città di antiche origini, fu capitale dei Marrucini (Teate Marrucinorum[26]), e nell’età imperiale diede i natali a Asinio Pollione, mecenate dei poeti durante il principato di Augusto. Nel Medioevo con le riforme di Federico II divenne capitale dell’Abruzzo Citeriore, benché già fosse una città potente per la presenza dell’antica Diocesi Teatina, avente sede nella Cattedrale di San Giustino; una delle più antiche d’Abruzzo, avente feudi con estensione fino ai confini della Majella. La città ebbe una notevole ripresa economica e culturale nel XVI secolo con l’installazione della famiglia Valignani, che nel XIX secolo finanziò la costruzione del teatro Marrucino, il secondo teatro d’opera in Abruzzo dopo L’Aquila.
    La città oggi conserva alla perfezione il centro storico voluto dai Valignani nel XVII secolo, ricco di palazzi settecenteschi e rinascimentali, con pochi elementi del passato, quali la Cattedrale di San Giustino, di stampo neogotico, e le chiese barocche di San Francesco al Corso, San Domenico degli Scolpi e Sant’Agostino. Si conservano ancora vestigia romane, come l’anfiteatro della Civitella, i tempietti Giulio-Claudi e le terme romane. Molti rinvenimenti archeologici inoltre sono conservati nella Villa Frigerij presso la villa comunale, ossia il Museo Archeologico d’Abruzzo, la cui opera prima è il Guerriero di Capestrano.
  • Teramo: città capitale dei Pretuzi, dopo la caduta dell’impero romano mantenne il prestigio sulla valle del Tordino, diventando nel XIII secolo capitale dell’Abruzzo Ulteriore Primo. Fu una delle poche città a godere del prestigio di centro semi-autonomo durante l’epoca angioina, entrando in contrasto con il Ducato di Atri per il possesso del territorio. Nel XVIII secolo riebbe uno sviluppo culturale grazie alle ricerche di personalità come Melchiorre Delfico, al quale è intitolata la Biblioteca comunale. La città oggi si presenta organizzata in maniera un po’ disomogenea per alcuni abbattimenti operati negli anni ’60 dalla giunta Carino Gambacorta, conservando tuttavia l’antico centro che si snoda lungo i due corsi di San Giorgio-De Michetti, attraversando i due importanti monumenti romani dell’anfiteatro e del teatro presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, considerata il simbolo gotico della città. Altre opere importanti sono le chiese di San Domenico, Sant’Antonio e il Santuario della Madonna delle Grazie. Presso Largo Sant’Anna si trova l’antica Cattedrale di Santa Maria in Aprutiensis, oggi chiesa di Sant’Anna dei Pompetti, risalente al IX secolo, dove è stata trovata un’antica domus con il mosaico del Leone.
  • Avezzano: avente origini romane, era una delle città principali della Marsica assieme a Marruvium, la capitale. Ebbe notevole sviluppo durante il Medioevo, diventando capoluogo della contea di Albe. Ebbe possibilità di una notevole espansione urbana dopo il disastroso terremoto della Marsica del 1915[35], anche se numerosi monumenti del centro originario andarono perduti. Nel nucleo urbano moderno persistono alcuni monumenti principali come il restaurato castello Orsini-Colonna, la villa Torlonia, la cattedrale dei Marsi (ricostruita ex-novo dopo il terremoto) e la chiesa di San Giovanni Decollato. Sul monte Salviano si trova il santuario della Madonna di Pietraquaria.
  • Vasto: importante città di commercio marittimo durante l’epoca romana, nota come Histonium, dopo la caduta dell’impero divenne un covo di pirati, e successivamente nell’VIII secolo distrutta e ricostruita dai Longobardi come Guasto Gisone. Accanto fu eretta una seconda città: Guasto d’Aimone, che nel XIII secolo si andò ad unire al vecchio centro formando un unico agglomerato. Nel XV secolo fu amministrata da Jacopo Caldora che vi costruì il Castello Caldoresco, mentre nel secolo successivo dalla potente famiglia D’Avalos. Nel XIX secolo Vasto visse un florido sviluppo culturale, che la portò ad essere soprannominata Atene degli Abruzzi, e tra i vari artisti partorì il pittore Gabriele Rossetti, padre del più famoso Dante Gabriel Rossetti. Benché danneggiata dalla frana catastrofica del 1956, la città conserva ancora il centro storico. La piazza ellissoidale Rossetti è eretta sopra le rovine dell’anfiteatro romano, dove si conservano ancora resti delle mura, visibili nella Torre di Bassano. Presso il Castello si trovano le chiese del Carmine e di Santa Maria Maggiore, nonché il Duomo di San Giuseppe. Il Palazzo d’Avalos è uno dei simboli della città, contenente un complesso di Musei civici dedicati all’archeologia locale e alla cultura vastese. Ambita dai turisti è la passeggiata del belvedere Amblingh, dove si conservano tracce della fortificazione medievale, e del vecchio quartiere di San Pietro, distrutto dalla frana del ’56, dove si conserva la facciata gotica della chiesa madre.
  • Lanciano: la città, secondo la leggenda fu costruita nel 1192 a.C. da un compagno di Enea, e divenne immediatamente la capitale dei Frentani. Dopo la conquista romana e la successiva caduta dell’impero, nel VIII secolo divenne famosa in ambito ecclesiastico per il Miracolo eucaristico di Lanciano, benché fosse sempre stata un’importante stazione commerciale per i pastori transumanti e i contadini della valle del Sangro, che partecipavano alle fiere del bestiame, le cosiddette Nundinae. Benché sottomessa al contado di Manoppello, poi agli Angioini e agli Aragonesi, la città mantenne sempre il controllo sul suo territorio della Frentania, ostentando potere e ricchezza mediante le costruzioni secondo il gusto degli stili, in base alle varie epoche, come il gotico “lancianese” per le chiese, e successivamente il barocco napoletano per la Cattedrale della Madonna del Ponte. nel 1426 entrò in guerra con la città nemica Ortona per il possesso del porto di San Vito Chietino, e la pace fu sancita dall’intervento di San Giovanni da Capestrano; poiché la faida era diventato un vero e proprio scontro di massa, a causa della colonna infame impastata dai lancianesi con mattoni e nasi e orecchie di prigionieri ortonesi.
    La città oggi possiede uno dei centri storici più vasti dell’Abruzzo, suddiviso in quattro rioni medievali: Lancianovecchia, Sacca, Civitanova e Borgo. Il primo comprende la piazza della Cattedrale e la via dei Frentani (l’antico corso della città romana), con le chiese di Sant’Agostino e San Biagio, e vari palazzi medievali. Il secondo è fuso al Civitanova, il secondo quartiere più esteso della città, con le chiese di San Nicola e Santa Maria Maggiore (quest’ultima uno degli esempi più rilevanti del gotico borgognone abruzzese). Il quartiere Civitanova presenta ancora elementi di fortificazioni presso le Torri Montanare, poste accanto al Palazzo arcivescovile, sede del Museo diocesano, contenente molte opere d’Arte Sacra dalle chiese lancianesi. L’ultimo quartiere del Borgo contiene la romanica chiesa di Santa Lucia, e alla confluenza con la piazza Plebiscito il Santuario del Miracolo Eucaristico e la chiesa del Purgatorio.
  • Ortona: antica città frentana, florida per lo sviluppo commerciale, dopo la caduta imperiale, Ortona fu ricostruita ex novo dai Longobardi, e poi dai Normanni, trascorrendo periodi alterni di florida economia e altri di incursioni e distruzioni. Nel 1258 la città ospitò in maniera permanente nella Cattedrale le reliquie di San Tommaso Apostolo, diventando un punto di riferimento nel campo religioso. Dopo battaglie varie con la città rivale di Lanciano, Ortona passò in mano a Jacopo Caldora che ricostruì la cinta muraria. Divenuta poi città molto cara a Margherita d’Austria, vide la costruzione del palazzo Farnese (XVII secolo). Durante L’Ottocento fu rappresentata culturalmente da Francesco Paolo Tosti e Gabriele D’Annunzio. Durante la Seconda guerra mondiale Ortona diventò capo marittimo della linea Gustav, con estremo opposto a Cassino, e tra il 21-28 dicembre del 1943, con la “battaglia di Ortona” visse uno dei periodi più tristi e tragici della sua storia, con la distruzione di gran parte del centro cittadino per la guerriglia urbana tra tedeschi e canadesi.
    Nonostante i gravi bombardamenti, la città conserva ancora il suo aspetto antico, rintracciabile nell’antico rione medievale di Terravecchia, con il palazzo Corvo (la casa natale del Tosti), il Castello Aragonese e la Cattedrale di San Tommaso Apostolo. Presso il rione di Terranova, ossia il corso Vittorio Emanuele invece si trova il cinquecentesco Palazzo Farnese, sede della Pinacoteca Cascella, e presso il belvedere F.P. Tosti, nell’ex convento di Santa Maria di Costantinopoli il Museo della battaglia di Ortona.
  • Giulianova: la città era nota già durante l’epoca romana, e successivamente nell’epoca medievale come Castrum Novum Piceni (o Castrum Sancti Flaviani). Nel V secolo infatti le reliquie di Flaviano di Costantinopoli erano state trasferita nella città, presso il Duomo di San Flaviano, santo molto venerato nell’Abruzzo Ultra, particolarmente nel ducato di Atri. Nel 1471 il duca Giulio Antonio Acquaviva decise di ricostruire quasi ex novo la vecchia città, facendone un esempio di “città ideale” entro una fortezza di otto torri. Il progetto ebbe buon esito, benché oggi l’assetto urbano sia un po’ stravolto. Comunque alcune delle storiche torri resistono nel tessuto del centro storico, come le torri Santa Maria, Porta Napoli e La Rocca. Il centro è rappresentato dal cupolone del Duomo, e da vari palazzi signorili, come il Palazzo Ducale degli Acquaviva e il Palazzo Cerulli. Fuori il centro si staglia il Santuario della Madonna dello Splendore, molto frequentato da pellegrini. Numerose sono le villette Liberty disseminate per la città e interessanti esempi di architettura novecentesca sono il Kursaal e il Lungomare Monumentale, nella parte bassa.
  • Sulmona: città capitale dei Peligni, dette i natali al poeta Ovidio nel I secolo a.C.. Anche dopo l’impero romano, la città continuò a godere di grande prestigio, poiché posta presso il valico di Pacentro presso la Majella, pur troneggiando al centro della conca peligna. Nel XIV secolo si sviluppò il cosiddetto “gotico sulmonese” in ambito artistico, con la costruzione di numerosi palazzi e chiese medievali, tra le quali la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso della Santissima Annunziata, con il palazzo annesso, la chiesa di Santa Maria della Tomba e quella di San Francesco della Scarpa. In piazza Maggiore (oggi Garibaldi) fu costruito nel XIII secolo l’acquedotto svevo da Federico II di Svevia sui resti del precedente romano. Sulmona fino al 1706 era arrivata a un tale sviluppo culturale ed economico da essere considerata la Siena degli Abruzzi, quando un terremoto violento della Majella la danneggiò in gran parte. Per la ricostruzione degli edifici fu sperimentato il barocco napoletano, benché il gotico sulmonese continuasse a prevalere. Dopo tale evento, Sulmona iniziò ad essere conosciuta per il suo tradizionale confetto. Nel 1783 fu inaugurata la prima fabbrica di confetti da Mario Pelino, oggi sede del Museo del Confetto, e tale attività ancora oggi è una delle fonti dello sviluppo economico locale.
    Il centro storico si snoda attraverso il corso Ovidio, partendo dalla Cattedrale fuori le mura, passando per la piazzetta del Complesso Monumentale dell’Annunziata (considerato il simbolo della città), fino alla piazza Garibaldi con l’acquedotto, e proseguendo fino alla porta Napoli, dove si trova la chiesa della Tomba. Fuori dalla città sono da vedere la Badia Morronese, fondata da Pietro da Morrone, l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, e il tempio romano di Ercole Curino.
  • Atri: la città ha antiche origini romane, e dette i natali all’imperatore Adriano. Fino alla fine dell’impero romano la città aveva anche contatti commerciali presso il mare, come dimostra il porto romano, di cui oggi resta la cinquecentesca Torre di Cerrano.

Nel Medioevo dal XIV secolo iniziò ad essere amministrata dalla potente famiglia Acquaviva, diventando capitale del ducato omonimo. La città conserva ancora perfettamente il centro storico, simboleggiato dalla mole possente del Cattedrale di Santa Maria Assunta, di matrice gotica, abbellita all’interno da affreschi di Andrea De Litio; mentre altri monumenti sono il Palazzo Ducale Acquaviva, il teatro comunale, e le varie chiese di San Nicola, Sant’Agostino, Santa Reparata e il Complesso monastico di Santa Chiara. Le vestigia delle fortificazioni medievali sono visibili nel bastione dell’imponente Rocca Capo d’Atri

Centri minori

Anversa degli Abruzzi

Oratorio di San Pellegrino a Bominaco

Porta Angioina, Castelnuovo di Campli

Chiesa di San Tommaso (Caramanico Terme)

Cattedrale di San Pelino a Corfinio

Mosciano Sant’Angelo

Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Isola del Gran Sasso d’Italia)

Pescocostanzo

Pacentro: il Castello Caldora

Scanno

Rocca Calascio

L’elenco comprende solamente i borghi della regione, tra i minori, che hanno comunque interesse artistico.

Borghi più belli d’Italia

Dopo l’Umbria con 24, l’Abruzzo con 23 presenze è seconda nella lista dei Borghi più belli d’Italia:

Provincia

Borgo

Foto

Stemma

L’Aquila

Anversa degli Abruzzi

Bugnara

Castel del Monte

Introdacqua

Navelli

Opi

Pacentro

Pescocostanzo

Pettorano sul Gizio

Santo Stefano di Sessanio

Scanno

Tagliacozzo

Villalago

Chieti

Guardiagrele

Rocca San Giovanni

Pretoro

Pescara

Abbateggio

 

Caramanico Terme

Città Sant’Angelo

Penne

Teramo

Castelli

Civitella del Tronto

Pietracamela

Castelli e roccaforti

L’elenco propone i castelli meglio conservati d’Abruzzo, di tutte le sue provincie, meno le strutture ridotte a completi ruderi.

Castello Piccolomini di Capestrano

Castello ducale di Crecchio

Il Forte spagnolo a L’Aquila

Basiliche, cattedrali e collegiate

La Cattedrale di San Leucio ad Atessa

Basilica di San Bernardino all’Aquila

Abbazie, conventi, monasteri, santuari ed eremi